L’evoluzione tecnologica nel calcio
Secondo le ultime ricerche della Nielsen, azienda leader mondiale nella raccolta e analisi di dati sui comportamenti dei consumatori e sulle tendenze di mercato, il calcio e il basket sono tra gli sport più popolari. In particolare, un articolo di Nielsen Japan del febbraio 2024 evidenzia questa tendenza. Nel corso della sua storia, il calcio ha attraversato diverse evoluzioni, alcune più significative di altre, ma l’introduzione delle nuove tecnologie sta rivoluzionando profondamente questo sport. Il modo in cui il gioco viene praticato, giudicato e vissuto da tifosi ed esperti è cambiato in maniera radicale.
Innanzitutto, cosa si intende con la parola “tecnologia“? Secondo la Treccani: “Tecnologia: vasto settore di ricerca (la ricerca tecnologica), composto da diverse discipline, che ha come oggetto l’applicazione e l’uso degli strumenti tecnici in senso lato, ossia di tutto ciò (ivi comprese le conoscenze matematiche, informatiche, scientifiche) che può essere applicato alla soluzione di problemi pratici, all’ottimizzazione delle procedure, alla presa di decisioni, alla scelta di strategie finalizzate a determinati obiettivi.”
Come in tutti i settori, anche nel calcio sono stati introdotti strumenti tecnici, conoscenze matematiche e informatiche.
Intelligenza artificiale e analisi delle prestazioni
L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando lo scouting e il calciomercato. Algoritmi avanzati analizzano le prestazioni di migliaia di giocatori in tutto il mondo, individuando talenti emergenti e prevedendo il loro sviluppo futuro. Club e agenti utilizzano questi strumenti per prendere decisioni di mercato più informate. Le squadre di calcio utilizzano sempre più strumenti avanzati per l’analisi delle prestazioni. Sensori indossabili, GPS e software di analisi permettono di monitorare parametri come distanza percorsa, velocità, accelerazioni e fatica. Questi dati aiutano allenatori e preparatori atletici a ottimizzare le strategie di allenamento e prevenire infortuni.
Anche il modo in cui i tifosi vivono il calcio è cambiato grazie alla tecnologia. La realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR) offrono esperienze immersive, permettendo di rivivere momenti salienti da prospettive uniche o persino di partecipare virtualmente agli allenamenti delle squadre. Inoltre, le piattaforme di streaming e l’uso dell’intelligenza artificiale per personalizzare i contenuti migliorano l’interazione tra tifosi e club.
Il VAR: rivoluzione o problema?
Ma spesso, per non dire quasi sempre, la tecnologia nel calcio viene associata alle decisioni arbitrali durante la partita. La parola che viene maggiormente menzionata in questo contesto è il VAR. Il Video Assistant Referee è una delle innovazioni più discusse nel calcio moderno. Implementato per ridurre gli errori arbitrali, il VAR consente di rivedere decisioni chiave come gol, rigori, cartellini rossi e identificazioni errate dei giocatori.
Ma il VAR può davvero essere considerato tecnologia? Io credo di no. Il VAR è solo una moviola aggiornata: una serie di immagini che vengono analizzate da più persone per prendere decisioni.
Ricordo quando non esisteva il VAR: nelle trasmissioni televisive si discuteva animatamente su vari episodi e, alla fine, le opinioni rimanevano spesso discordanti. Oggi, nonostante la revisione delle immagini, le discussioni non solo persistono, ma si sono addirittura amplificate, generando sospetti sulle decisioni arbitrali. Per me, quindi, il VAR non è una tecnologia utile alla soluzione di problemi, anzi, li ha accentuati e ha creato danni al gioco del calcio.
Il calcio è un gioco dinamico e strategico. Oggi, invece, assistiamo a partite interrotte per diversi minuti, con squadre che si fermano, si riorganizzano e attendono decisioni spesso discutibili. Questo ha peggiorato la qualità degli arbitri e dell’arbitraggio. Gli arbitri hanno paura di prendere decisioni, aspettano le chiamate degli assistenti, mentre i guardalinee non alzano più la bandierina per il fuorigioco.
Il futuro della tecnologia nel calcio
In passato, l’Italia aveva alcuni tra gli arbitri più preparati al mondo, formati per ridurre al minimo gli errori. Questo equilibrio è stato distrutto in nome della “tecnologia”, ma il VAR non è una vera innovazione tecnologica. La tecnologia dovrebbe aiutare a evitare gli errori, ma il VAR non lo fa. Ad oggi, nell’arbitraggio non esiste una vera tecnologia in grado di rendere il processo decisionale impeccabile. Credo che in futuro ci saranno strumenti tecnologici che permetteranno di arbitrare una partita con decisioni oggettive e indiscutibili, ma oggi questa realtà non esiste. La fretta di introdurre il VAR ha solo danneggiato questo sport.
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